leggende Orientali – RIKI-BAKA

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Leggenda dal Giappone

Tradotta da Dario55

RIKI-BAKA

Si chiamava Riki, che significa “forza”, ma la gente lo chiamava “Riki l’ingenuo” o “Riki il pazzerello” – “Riki-Baka” – perché da quando era nato era rimasto un eterno bambino. Per lo stesso motivo erano gentili con lui, anche quando incendiò una casa buttando un fiammifero acceso su una zanzariera e batté le mani dalla gioia vedendo la fiammata.
Quando aveva sedici anni era un ragazzo alto e robusto, ma la sua mente era sempre rimasta alla felice età di due anni, e quindi continuo a giocare con i veri bambini piccoli. Ai bambini più grandi del vicinato, quelli dai quattro ai sette anni, non interessava giocare con lui, perché non era capace di imparare i loro canti e giochi. Il suo giocattolo preferito era un manico di scopa che usava come un cavalluccio di legno e cavalcava per ore di seguito avanti e indietro di fronte a casa mia, con grandi scoppi di risa. Ma alla fine diventò fastidioso per via del rumore, e dovetti dirgli di trovarsi un altro posto per giocare. S’inchinò accondiscendente e se ne andò, trascinando tristemente il manico di scopa dietro di sé.
Sempre gentile e del tutto inoffensivo se non gli si permetteva di giocare con il fuoco, raramente diede a qualcuno motivo di lamentarsi. Il suo rapporto con la vita della nostra strada fu poco più di quello di un cane o di una gallina, e quando alla fine scomparve, non sentii la sua mancanza. Trascorsero molti mesi prima che a qualcuno capitasse di ricordarmi Riki.
«Che ne è stato di Riki?» Allora chiesi notizie al vecchio taglialegna che riforniva di combustibile il vicinato. Mi ricordavo che Riki lo aveva spesso aiutato a trasportare le fascine.
«Riki-Baka?» rispose il vecchio. «Ah, Riki è morto, povero ragazzo! Sì, è morto circa un anno fa, improvvisamente. Il dottore ha detto che aveva una malattia del cervello. E adesso su quel povero Riki gira una strana storia.

Il bambino con il nome “Riki-Baka” sul palmo della mano

«Quando Riki morì, sua madre scrisse il nome ‘Riki-Baka’, nel palmo della mano sinistra, usando i caratteri cinesi per ‘Riki’ e i caratteri kana (1) per ‘Baka’. Poi recitò per lui molte preghiere perché potesse rinascere in uno stato un po’ più felice.
«Ora, circa tre mesi fa, nella onorevole residenza di Nanigashi-Sama, a Kojimachi, è nato un bambino con delle lettere sul palmo della mano sinistra, e quelle lettere erano abbastanza facili da leggere: ‘RIKI-BAKA’!
«La gente di quella casa capì che la nascita doveva essere avvenuta in risposta alla preghiera di qualcuno, e cominciò a svolgere indagini dappertutto. Alla fine un venditore di ortaggi disse loro che c’era stato un povero ragazzo di nome Riki-Baka che viveva nel quartiere Ushigome e che era morto nell’autunno precedente, e loro mandarono due servitori a cercare la madre di Riki.
«Quei servitori la trovarono e le raccontarono cos’era accaduto, e lei fu indicibilmente felice, perché la casa Nanigashi era una casa molto ricca e famosa. Ma i servitori dissero che la famiglia di Nanigashi-Sama era molto arrabbiata per la parola ‘Baka’ sulla mano del bambino.
“Dov’è seppellito tuo figlio?” le domandarono. “È seppellito nel cimitero di Zendoji”, rispose lei. “Per favore”, chiesero, “dacci un po’ dell’argilla della sua tomba”.
«Allora lei li accompagnò al tempio Zendoji e mostrò loro la tomba di Riki, ed essi portarono via un po’ dell’argilla della tomba, avvolta in un furoshiki (2) e diedero alla madre di Riki un po’ di denaro, dieci yen».
«Ma che volevano fare con quell’argilla?» chiesi.
«Beh», rispose il vecchio, «non volevano che il bambino crescesse con quel nome sulla mano. E non c’è altro mezzo per togliere le lettere scritte in quel modo, se non sfregare la pelle con dell’argilla presa dalla tomba del corpo in cui abitava la vita precedente».

FINE

NOTE

1 Nome di uno dei due alfabeti più usati per scrivere il giapponese: hiragana e katakana.
2 Pezza quadrata di cotone o altra tela simile usata per trasportare piccoli oggetti.

Testo originale in:
http://www.sacred-texts.com/shi/kwaidan/kwai16.htm

Immagine in:
http://www.baxleystamps.com/litho/sr/kwaidan.shtml

 

 

 

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