manga – L’ ASSISTENTE DELLE ROSE – di Nami Saso
Scheda a cura di Marichan.
SCHEDA
Titolo originale: Bara wa Shuraba de Umareru – 70-nendai Shoujo Manga Ashisutanto Funtou-ki – (薔薇はシュラバで生まれる―70年代少女漫画アシスタント奮闘記―)
Titolo internazionale: No Roses Without Thorns: My Life As a Shojo Manga Assistant – Roses Are Born in the Battlefield: 70’s Shojo Manga Assistant Struggle
Autrice: Nami Saso
Genere: slice of life, manga, arte
Target: shoujo
Rating: consigliato a tutti
Anno di pubblicazione in Giappone: 2019
Casa Editrice giapponese: East Press
Volumi: 1 (concluso)
Titolo in Italia: L’assistente delle rose
Anno di pubblicazione in Italia: 2025
Casa Editrice italiana: Toshokan
edizione con sovracopertina, 192 pagine, a 10,90 euro
Traduzione: Roberto Pesci
Volumi: 1 (concluso)
TRAMA
Gli anni ’70 rappresentano un periodo rivoluzionario per il manga shoujo, con l’esplosione di nuove tematiche e uno stile artistico destinato a fare scuola. Nami Saso è una giovane studentessa quando ottiene l’occasione di diventare assistente di celebri autrici del tempo, tra cui Suzue Miuchi, creatrice del celebre “La Maschera di Vetro – Il grande sogno di Maya“.
Tra giornate frenetiche e notti insonni passate tra inchiostri, racconti di fantasmi e confidenze al femminile, nascono pagine memorabili. Un omaggio nostalgico a una generazione che ha rifondato lo shoujo manga, facendo sbocciare idee come rose, ancora oggi in fiore.
“L’assistente delle rose” è un volume unico che raccoglie una serie di aneddoti legati al mondo delle mangaka degli anni ’70, in particolare a quelle che facevano parte del celebre “gruppo del ’24”. Il risultato è una lettura interessante, ma piuttosto frammentaria: manca un vero e proprio filo conduttore, e il racconto si muove tra ricordi e situazioni che possono affascinare oppure lasciare indifferenti, a seconda della predisposizione del lettore.
Per chi ama scoprire i retroscena del lavoro editoriale e creativo delle autrici di quell’epoca, il volume può risultare godibile e anche curioso, una sorta di “dietro le quinte” umano e quotidiano. Ma chi non ha familiarità con il contesto storico o con le figure coinvolte rischia di trovare la lettura lenta e noiosa.
Lo stile di disegno è delicato e datato, coerente con l’epoca di riferimento: non colpisce per dinamicità o impatto visivo, ma ha un suo fascino retrò che ben si adatta al contesto.
Nel complesso, “L’assistente delle rose” è un’opera di nicchia, che può conquistare gli appassionati di storia del manga e delle sue protagoniste, ma che difficilmente potrà entusiasmare un pubblico più ampio o alla ricerca di una trama forte e ben strutturata.