oriente a 360° – IL SISTEMA TERAUKE E IL BUDDISMO DEI FUNERALI

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Articolo a cura di Carlo

IL SISTEMA TERAUKE E IL BUDDISMO DEI FUNERALI

Anche se non ricordo bene dove l’ho letto c’è una frase che mi è rimasta in testa sul rapporto del popolo giapponese con la religione: i giapponesi nascono shintoisti, si sposano cristiani e muoiono buddisti. Anche dai fumetti e dagli anime viene suggerito che esistano per i giapponesi delle religioni per ogni momento della vita. Si è cristiani quando ci si sposa (prima dell’apertura all’occidente in Giappone il matrimonio non aveva l’importanza che gli davamo noi occidentali, ma era un semplice atto amministrativo), si nasce è shintoisti per il resto dell’anno (per esempio capodanno o durante la festa del paese) e si è buddisti nel momento di celebrare funerale. Quest’ultimo caso è un’usanza nota col nome di “buddismo dei funerali” (葬式仏教, sōshiki bukkyō ) e che ha le sue radici in un momento preciso della storia giapponese: l’isolamento nazionale sotto i Tokugawa a seguito della rivolta Shimbara e l’isitutzione del sistema terauke.

Prendete quindi pop-corn e patati… ehm volevo dire sushi e onigiri … e mettetevi comodi, perché questa storia vi farà capire il ruolo del buddismo (o meglio delle scuole storiche del buddismo) nella società giapponese contemporanea e il perché di quelle delle tombe a parallelepipedo che vediamo spesso nelle varie opere.

Contesto storico

Verso la fine del periodo Edo prese il potere in Giappone il clan Tokugawa.

Notando come i daimyo (feudatari) che si erano convertiti al Cristianesimo (nello specifico al cattolicesimo) godessero di vantaggi con gli europei e preoccupati di come ciò potesse mettere a rischio l’unità del paese appena uscito dal periodo Sengoku (nonché il loro potere) Hideoshi Tokugawa diede vita a misure volte a contenere la dottrina cattolica.

Ad essa seguirono la proibizione della fede nel 1614 ed in seguito la rivolta di Shimabara del 1637 da parte di ronnin e contadini cattolici, a seguito della quale seguì un lungo periodo di isolamento, causato in primis dal sospetto che gli occidentali volessero utilizzare la religione cristiana per distruggere l’unità del paese, con la conseguente espulsione di portoghesi e spagnoli dal paese e il divieto della pratica cattolica per i successivi 250 anni.

Il sistema terauke (o sistema dei danka o anche sistema jidan) fu creato proprio in questo periodo per assicurarsi che la fede cattolica fosse completamente sradicata dalla popolazione, rafforzando il legame fra l’autorità e il clero buddista rendendola il suo mezzo di controllo della popolazione, creando così il seguente sistema piramidale:

Famiglia e corte Imperiale

Governo (bafku) e clan dello Shogun

Feudatari (daimyo) coi loro clan

Monaci buddisti

Popolo (mercanti e contadini, più i fuori casta o burakumin I)

Il funzionamento del sistema teruake (dei danka se preferite) prevedeva l’affiliazione a lungo termine di una famiglia residente in un determinato territorio (danka) presso il tempio buddista (tera) più vicino tramite il rilascio di un certificato di affiliazione (terauke). Il sistema era già in vigore dal periodo Heian (794-1185, quindi dall’introduzione della religione buddista nel paese), ma durante il periodo Edo i Tokugawa lo resero praticamente obbligatorio a tutta la popolazione: ogni famiglia giapponese aveva l’obbligo di registrarsi verso il più vicino tempio buddista, diventandone così affiliata a vita e seguendo così i riti tipici della scuola a cui apparteneva il tempio locale II, insieme al più assoluto divieto di cambiare religione, in modo da evitare così anche le rivalità fra gli stessi templi. Come conseguenza di ciò i danto (cioé i singoli affiliati locali) la prima fonte di sostentamento dei monaci.

teraukeIl certificato rilasciato garantiva quindi l’estraneità della famiglia dalla pratica del cristianesimo o di altri culti proibiti

L’obbligo di registrazione presso i templi e l’iscrizione dei nomi all’interno di un registro fece sì che i templi buddisti divennero presto l’anagrafe dell’epoca (similmente a quanto avvenuto qui in Italia nelle chiese fino all’epoca napoleonica), al punto che non si era riconosciuti dallo stato come persone esistenti se non si era iscritti ad un tempio. Se è vero che in cambio dell’affiliazione, gli abitanti ricevevano il diritto ad avere una tomba di famiglia all’interno del cimitero gestito dal tempio e quello ad avere un servizio funebre da parte dei monaci locali, allo stesso tempo per una persona il non pervenire ai doveri impostigli dallo stato che lo obbligavano a frequentare il tempio e a mantenere i monaci (i servizi religiosi non erano gratuiti!), il suo nome sarebbe stato cancellato dai registri civili diventando una persona inesistente.

Molti di questi doveri erano però frutto di un documento falso (il Gokumonji), creato ad och da alcuni templi per poter rafforzare il proprio potere sul popolo.

Poiché la legge dello shogun obbligava i monaci a celebrare prevalentemente servizi funebri o preghiere per i defunti, essi divennero la prima fonte di sostegno per i templi buddisti e sarebbero continuato ad esserlo per molti anni, fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Sebbene il sistema terauke fosse stato formalmente abolito con la riforma Meiji (che rilanciò lo shintoismo come religione indipendente dopo secoli di commistione col buddismo), si è dovuto attendere la sconfitta del Giappone dopo la seconda guerra mondiale e la conseguente crisi dei valori e delle religioni tradizionali (molte scuole buddiste tradizionali sostennero l’unificazione delle religioni tradizionali del Sol Levante sotto l’egida del cosiddetto “Shinto di stato”, appoggiando così la guerra e l’espansionismo in Asia) e l’occupazione americana per poter cominciare a parlare di libertà religiosa (o meglio della libertà di scegliere la propria religione una volta adulti) nel paese del Sole Levante .

Anche se il legame con le religioni tradizionali si sia fatto più debole dopo il 1945, a tutt’oggi quello buddista rimane il rito funebre più utilizzato in Giappone, se non altro per un motivo di tradizione dovuto anche alla presenza della tomba di famiglia nei cimiteri dei templi.

Fonti:

Wikipedia

*https://en.wikipedia.org/wiki/Japanese_funeral#Today

*https://it.wikipedia.org/wiki/Rivolta_di_Shimabara

*https://en.wikipedia.org/wiki/Danka_system

Altro

*http://shintoismo.com/storia/moderna/

*http://www.treccani.it/enciclopedia/shintoismo_(Enciclopedia_delle_scienze_sociali)/

*http://law.hamline.edu/files/HeineRev.pdf

I bakumin sono un gruppo di persone paragonabile come ruolo e posizione sociale ai senza casta indiani, ossia coloro che effettuavano i lavori che hanno a che fare con la morte di animali come pescatori, macellai e conciatori

Le varie tradizioni (o meglio confessioni) del buddismo sono dette “scuole” (paragonabili alle chiese cristiane) molto differenti fra loro per riti e dottrina e perciò (nel corso della storia) anche in conflitto fra loro per prestigio, potere o influenza.

Ultimo aggiornamento: Ottobre 2015

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