anime – STREET FIGHTER II VICTORY – di Gisaburo Sugi

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A cura di Wizard09

SCHEDA

Titolo originale: Street Fighter II V
Titolo internazionale: Street Fighter II V
Genere: serie tv – azione, arti marziali
Rating: consigliato ad un pubblico maturo
Numero episodi: 29 (completa)
Anno di uscita in Giappone: 1995
Tratto: dal videogioco “Street Fighter II” prodotto dalla casa videoludica Capcom.

Director: Gisaburo Sugi
Series composition: Masao Iki, Kenichi Imai, Capcom
Studios: Group TAC

Titolo in Italia: Street Fighter II V (Victory)
Anno di pubblicazione in Italia: 1997
Trasmissione in tv: trasmesso su JTV, replicato poi su La7 e MTV negli anni successivi.
Censura nella trasmissione televisiva: Si, soprattutto nel cruento scontro fra Ken e Vega che fu pesantemente censurato su JTV. Poi MTV trasmise gli episodi in versione integrale.
Edizione italiana: edito dalla Dynamic Italia (ora Dynit)

Sigle:

Sigle iniziali giapponesi:
“Kaze Fuiteru” (ep. 1-19) cantata da “Yuki Kuroda ”.
“Ima, ashita no tame ni” (ep. 20 -29) cantata da “Shuji Honda”.
Sigla iniziale italiana:
“Tra cielo e terra (ep. 1-29) cantata dai “Dhamm”.

Sigle finali giapponesi:
“ Cry” (ep. 1-19) cantata da “Yuki Kuroda ”
“Lonely Baby ” (ep. 20-29) cantata da “Shuji Honda ”
Sigla finale italiana:
“E pace sarà” (ep. 20-29) cantata dai “Dhamm”

TRAMA

Un giorno come tanti, il giovane Ryu riceve una lettera dal suo amico d’infanzia Ken, con il quale ha passato l’infanzia ad addestrarsi nelle arti marziali e che non vede da ormai qualche anno.
Ryu quindi parte per gli Stati Uniti dove si ricongiunge con il ragazzo e, per festeggiare il loro incontro, pensano bene di scatenare una rissa in un bar di marines e, nonostante l’iniziale vantaggio, subiscono una sonora lezione dal sergente Guile.
Dopo questa dura sconfitta i due decidono di allenarsi seriamente, girando per il mondo alla ricerca di avversari più forti per affinare il proprio stile di combattimento…

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CURIOSITA’ – Schede dei personaggi e differenze fra videogioco e anime

Ryu

Rispetto al videogioco questo Ryu è meno serio e un po’ più attaccabrighe. Non ha la fascetta rossa e non pratica lo Shotokan, infatti lo stile di combattimento non viene nominato come nemmeno il maestro che ha loro insegnato le arti marziali. L’hadoken verrà appreso solo dopo l’incontro con Dhalsim che gli insegnerà a richiamare l’energia dell’hado. Si tratterà di un colpo molto simile alla Kamehameha di Dragon ball ma con una coreografia lunga e lentissima composta da un continuo vorticare di braccia che darebbe all’avversario tutto il tempo di sconfiggerlo se non fosse il protagonista…

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Ken Masters

Nell’aspetto fisico e nel carattere assomiglia molto all’originale, forse un po’ meno spocchioso.
Viaggerà sempre insieme a Ryu e Chun-Li. La sua mossa preferita è lo Shoryuken (in realtà è un semplicissimo montante eseguito con un salto) che perfezionerà nell’ Hado Shoryuken quando guarda caso, riuscirà anche lui a richiamare il proprio Ki senza tutta la trafila fatta da Ryu e giusto in tempo per la battaglia finale. Anche lui con tempi di caricamento lunghi mezzo episodio.

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Guile

Molto somigliante all’originale, eccetto per il colore della divisa e per la chioma ridimensionata.
Non esegue nessuna delle sue mosse speciali. Il desiderio di vendetta verso Bison non esiste da subito, in quanto il suo amico Charlie verrà ucciso durante la missione di recupero di Ken Masters nell’ultima parte della serie. Quindi non si tratta di un uomo consumato dall’ira e dalla sete di vendetta, ma solo un serio e taciturno militare.

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Chun-Li

Molto distante dalla versione originale non solo nell’aspetto fisico ma anche nella storia. Infatti la ragazza è molto giovane, non lavora per l’Interpol e si presenterà ai protagonisti come una guida turistica, salvo poi coinvolgendoli in una casa di lotte clandestine. Avrà un violento scontro con Bison nel quale rimarrà mezza nuda e le prenderà di santa ragione, le verrà fatto il lavaggio del cervello, e solo in quel momento otterrà il costume classico ispirato alla serie videoludica, ma con un taglio più sexy. I capelli invece sembreranno un incrocio fra quelli di un’erinni e di Conan il barbaro. Tra l’altro la sua mossa speciale nell’anime è il Tatsumaki Senpukyku, che in realtà é di Ryu e Ken (versione banalizzata).

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Fei Long

Anche lui piuttosto simile all’originale (infatti anche qui è un attore di film di arti marziali), tranne per le mosse banalizzate, e che è stato compagno di addestramenti di Chun-Li, visto e considerato che il suo maestro è il padre della ragazza. Non male il suo scontro con Cammy.

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Cammy White

Meno sexy rispetto alla sua controparte videoludica, questa Cammy è una assassina dei servizi segreti inglesi incaricata da Barlog per uccidere Dorai, e non ha nessun legame con Bison e la Shadolaw. Lo stile di combattimento è diverso in quanto utilizza fili metallici per strangolare e uccidere in maniera pulita e silenziosa i propri bersagli. La sua mossa più caratteristica, il Cannon Drill (Spiral Arrow in Giappone) è l’unica del suo repertorio ad essere stata mantenuta e non banalizzata.

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Zangief

Nell’anime è uno degli sgherri di Bison, che su suo ordine sconfigge e cattura Ryu (e a differenza di altri non aspetta che abbia caricato l’hadoken ;)) . Appare poco ed è di poco conto, verrà sconfitto da Guile. Piuttosto simile alla sua controparte originale.

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Dhalsim

Personaggio banalizzato ad uno stregone indiano che aiuterà Ryu ad apprendere l’hadoken, facendogli scoprire la sua energia interiore. Non combatte.

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Akuma (Gouki in originale)

In questa serie è solo un cammeo che appare ogni tanto fra una scena e l’altra…

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Barlog (M.Bison in originale)

Completamente diverso dalla sua controparte originale. Innanzitutto non sa combattere, infatti è una talpa della Shadolaw infiltrato nell’Interpol. Ingaggia Cammy per fargli uccidere il collega Dorai, facendogli credere che dietro all’organizzazione Shadolaw ci sia proprio lui.

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Vega (Barlog in originale)

Dietro il bellissimo ed affascinate aspetto di famoso torero, si nasconde un sanguinario assassino che ama versare il sangue delle sue vittime. In effetti è molto simile alla sua controparte videoludica, eccetto per il serpente tatuato sul corpo assente nell’anime. Attira Ken in un “deatmatch” organizzato da ricconi annoiati. Viene sconfitto finendo contro un lampadario non prima di aver ferito gravemente Ken. Di lui non si sa più nulla.

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Sagat

Forse il personaggio più snaturato dell’intera serie. Qui si tratta di un guerriero coinvolto in un giro di scommesse clandestine. Quando si rifiutò di perdere a tavolino, gli misero della droga in casa e lo arrestarono. Proprio in prigione avverrà l’incontro con Ryu e faranno amicizia…
Questo è stato il peggiore dei personaggi di questa serie, non solo per le evidenti differenze fisiche quali la benda e la cicatrice che gli solca il petto ad opera di Ryu. Ma perché Sagat è passato dall’essere uno degli antagonisti principali, nonché nemesi di Ryu, ad essere un personaggio marginale ai fini della trama che compare in una manciata di episodi. Davvero molto deludente.

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M.Bison (Vega in originale)

Capo supremo della Shadolaw. Possiede poteri psichici molto potenti ma, a volte, perde il controllo di se stesso portandolo ad una condizione di eccitazione/delirio, dove diventa ingestibile ed incredibilmente violento. Non si sa praticamente nulla dei suoi piani, a parte il fatto di voler portare un nuovo ordine nel mondo. Sembrerebbe uno dei pochi personaggi che sembra uscito direttamente dal videogames, se non ricevesse ordini e poteri da un aquila di cristallo (?!)…

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Dorai

È il padre di Chun Li ed ispettore dell’Interpol, nonché maestro di Kung Fu della figlia e di Fei Long. Per le sue indagini verrà preso di mira dalla Shadolaw e quasi ucciso da Cammy su ordine di Barlog. A differenza della storia originale di Chun Li, esso sopravvivrà.

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Charlie (Nash in originale)

Personaggio ispirato nell’aspetto a Jean Reno. Nel periodo di sviluppo di questo anime non era ancora in corso la produzione della serie Alpha e quindi non si aveva un’idea precisa del suo aspetto. Insieme a Guile riceverà l’incarico di salvare Ken direttamente dal ricchissimo padre di quest’ultimo.

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OPERE RELATIVE

Manga
Street Fighter: Sakura Ganbaru! – manga
Street Fighter III – manhua

Live Action
Street Fighter: Sfida finale – film
Street Fighter: La Leggenda – film
– Street Fighter: Assassin’s Fist (2014) – serie tv
– Street Fighter: Resurrection (2016) – serie web

Videogames
– Street Fighter
Street Fighter II
Super Street Fighter II X Turbo Revival
– Street Fighter Alpha
– Street Fighter III
Street Fighter III – 3rd Strike
– Street Fighter IV
– Street Fighter V

LINK inerenti alla serie

Materiale su “Street Fighter” presente sul sito:

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Laplace Demon
Staff
Super
10 anni fa

Ricordo perfettamente di non essermi mai perso una puntata da quando JTV lo trasmise la prima volta e ho continuato a vederlo anche alle repliche successive. Mi aveva davvero soddisfatto e su tutti vinceva il doppiaggio. Ogni voce si sposava perfettamente con i personaggi (lode in particolare ad Andrea “Naraku” Ward su Ryu, Romano “Actarus” Malaspina su M. Bison e Diego “Commander” Reggente su Balrog). Purtroppo, però, c’erano anche alcune cose mi han fatto storcere il naso. La mancanza di alcuni personaggi in primis (Blanka, E. Honda, T. Hawk e DeeJay). Forse non sapevano dove infilarli nella trama, ma ripeto, è un vero peccato. Potevano anche ridurli in un cameo, come si vede nell’Animated Movie, almeno così facevano contenti tutti, cavolo! La seconda delusione sono Sagat e Balrog. Il primo, compare completamente diverso dal videogioco. Dov’è la benda sull’occhio? E la vistosa cicatrice? Perché Ryu non gliela provoca con un bel Shoryuken come è giusto che sia? Uffa! -_- Balrog, invece, nella sigla lo si vede esattamente come appare nel videogioco (con tanto di guantoni da pugile in bella vista) e invece che fa? La spia. Inoltre, lo si vede minacciare Cammy con una pistola. Ma dai! Dico io, ma gli animatori che si son fumati? Anziché fargli impugnare una pistola potevano tenerlo nel personaggio, o come si dice in gergo, In Character, farlo mettere in posa pugilistica e, con fare presuntuoso, poteva dire a Cammy: “Io ero un pugile professionista. Fatti sotto fatalona, fammi vedere cosa sai fare!”. E giù botte! No, eh! Troppa fatica dopo. E infine la cosa più odiosa di tutte: Il “caricamento”, il download dell’Hadoken. Una lentezza esasperante. Manco Seiya (Pegasus) è così lento nel lanciare il suo fulmine (Pegasus Ryuseiken)… o sbaglio? Vabbè. Difetti a parte, anche se è lontano anni luce dallo spirito del videogioco, è già tanto che son riusciti a tirarci fuori qualcosa di sensato, io lo adoro e lo riguarderei sempre!

saiyuki
saiyuki
Bazarino
10 anni fa

Mi è piaciuto abbastanza, per me una versione alternativa alla classica storia di Street Fighter
Anche “Street fighter 3” di Hui King Sun è completamente diverso dalla storia classica, eppure mi piace molto.
Tornando a Street Fighter 2 V le sigle italiane sono mitiche, le adoro, i Dhamm hanno fatto un capolavoro ho avuto la fortuna di sentirle dal vivo durante un loro concerto alcuni anni fa.

Wizard09
Super
10 anni fa

Inizialmente estasiato dall’arrivo di questa serie non immaginavo di andare incontro a una delusione. Per l’amor del cielo si tratta sicuramente di un prodotto di qualità e realizzato molto bene con una trama semplice ma a suo modo coinvolgente per essere un anime tratto da un videogioco “picchia-duro”.
Tuttavia credo che per i puristi e fan della serie sia uno scempio vedere come sono stati ridotti certi personaggi divenute icone storiche del mondo videoludico. Non si tratta solo dell’aspetto fisico e di alcuni particolari dell’abbigliamento, ma addirittura ci troveremo di fronte personaggi praticamente irriconoscibili con un background molto diverso da quello che conosciamo. Se poi pensiamo che fra i tanti videogame del genere, Street Fighter sia fra quelli che vanta dei personaggi molto caratteristici e con storie ben definite la cosa da un po’ da pensare. Inoltre molti dei guerrieri non appaiono nemmeno e quelli rimanenti sono stati banalizzati a semplici praticanti di arti marziali o addirittura a personaggi di contorno che non combattono nemmeno e che rivestono ruoli totalmente estranei alla lotta, assurdo per un anime tratto da un “picchia-duro” famoso come Street Fighter.
Sembra quasi di rivedere quell’orrido film con Van Damme con l’unica differenza che qui una trama c’è, e i personaggi non sono le parodie di loro stessi.
Deludente anche l’aspetto delle mosse speciali in quanto alcune verranno banalizzate e rese più “umane” per non dire completamente dimenticate. Altre, al contrario, ottengono un effetto alla Dragon Ball. L’hadoken di Ryu ne è l’esempio più lampante; 3 ore a far vorticare le braccia per sparare una sfera di energia esplosiva, persino la Kamehameha, caricata ripetendone ogni sillaba, è più veloce. E ricordiamoci che ne videogioco l’hadoken viene sparato come niente in una frazione di secondo!!!
Sicuramente come fan della serie non ho trovato gran che questo anime e onestamente mi aspettavo combattimenti più coreografici con mosse speciali degne di tale nome anche se non è totalmente da buttare, ma potremmo metterla così, se non si fosse chiamato Street Fighter forse avrei usato un altro metro di giudizio. Una nota di merito alla sigla italiana davvero molto bella e si adatta molto bene al contesto della storia e con mia grande sorpresa molto meglio delle due sigle originali che danno l’idea insieme alle immagini, di stare a guardare uno shonen ai dedicato a Ryu e Ken O_O…

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