manga – LOVE MY LIFE – di Ebine Yamaji
A cura di Rob
SCHEDA
Titolo originale: Love My Life – (ラブ マイ ライフ)
Titolo internazionale: Love My Life
Autrice: Ebine Yamaji
Genere: slice of life, sentimentale
Target: josei, yuri
Rating: consigliato ad un pubblico adulto
Anno di pubblicazione in Giappone: 2001
Casa Editrice giapponese: Shodensha
Volumi: 1 (concluso)
Titolo in Italia: Love My Life
1° edizione
Anno di pubblicazione in Italia: 2005
Casa Editrice italiana: Kappa Edizioni
Volumi: 1 (concluso)
2° edizione
Anno di pubblicazione in Italia: 2019
Casa Editrice italiana: Dynit
edizione deluxe, 16,90 €
Traduzione: Susanna Scrivo
Volumi: 1 (concluso)
TRAMA
Il volume è diviso in 12 capitoli.
1 – Love child
Ichiko Izumiya, diciottenne, studia inglese per diventare traduttrice, come suo padre, famoso traduttore di romanzi americani. La madre è morta tempo prima. Ichiko ha una relazione con Eriko (Eri) Joujima, ventun anni, studentessa di giurisprudenza.
Ichiko decide di rivelare tutto al padre, col quale ha un ottimo rapporto, ma naturalmente teme la sua reazione. Eri, al contrario, è fiduciosa nella sua tolleranza, anche se lei stessa per prima si nasconde alla propria famiglia.
Con grande sollievo di Ichiko, l’incontro tra Eri e il padre va a meraviglia: dopo la sorpresa iniziale, il signor Izumiya prende molto in simpatia la ragazza, con la quale condivide la passione per la letteratura americana contemporanea. Tuttavia i problemi per Ichiko iniziano adesso: suo padre le rivela che sia lui che la madre erano in realtà omosessuali, ma volevano ardentemente una famiglia, così si erano sposati (pur portando avanti le relazioni con i rispettivi partner) ed avevano dato alla luce Ichiko.
La loro vita familiare, ad ogni modo, era stata serena, perché i signori Izumiya erano legati da una fortissima amicizia, e la bambina cresciuta con il massimo dell’amore. Queste rivelazioni lasciano Ichiko estremamente confusa, nonostante senta di dover essere felice per il riconoscimento del suo rapporto con Eri.
2 – Dad’s boyfriend
Dal momento che ha ormai rivelato tutto, il signor Izumiya vuole che Ichiko incontri il suo ragazzo, Kengo Tachibana. Nonostante i dubbi, Ichiko accetta di conoscerlo, ma una volta incontrati, questi le spiega che appartengono a due mondi diversi, che per lui Izumiya è diverso da quello che è per Ichiko, e che non vuole che questi due mondi s’incontrino, così, una volta separati, decidono di non rivedersi mai più.
Ichiko in un primo momento è un po’ disturbata dall’atteggiamento di Tachibana, ma, grazie alle parole di Eri (“molte cose buone nascono dalle sostanze più abominevoli”), Ichiko accetta la situazione e ne vede il lato positivo: nessuno dei ragazzi di suo padre vorrà mai farle da madre sostitutiva, come dice al signor Izumiya.
3 – Women
Il terzo capitolo si apre con una riflessione di Ichiko: non pensa di amare Eri perché è una donna, anzi, crede che se fosse stato un ragazzo l’avrebbe amata comunque. Non è il sesso che l’ha fatta innamorare, ma la personalità. Mentre è sulla spiaggia con Eri, Ichiko incontra casualmente Chinami, colei che (come ora sa) era la compagna di sua madre ed ora sta con una ex insegnante del signor Izumiya. Anche in questo caso, il colloquio è chiarificatore: di nuovo, viene messo in luce che la relazione tra il padre e la madre di Ichiko era fondata sul rispetto e l’affetto reciproco, pur non essendo un legame d’amore.
Ichiko chiede a Eri, che in passato aveva avuto dei ragazzi, se è passata all’altra sponda perché gli uomini l’avevano ferita, ed Eri risponde che con i ragazzi non riesce ad essere se stessa.
Parlando con Ichiko, il signor Izumiya ribadisce che, a suo modo, amava comunque la moglie: Ichicko si convince che l’importante non è cosa è vero e cosa falso, ma cosa si vuole credere e lei vuole credere che i suoi genitori si amassero comunque, anche se non in modo usuale.
4 – The closet
La riflessione con cui si apriva il precedente capitolo viene smentita: il fatto che Eri sia una ragazza è fondamentale, anzi, per Ichiko è la cosa più naturale, per questo non aveva avvertito la relazione come “anormale”.
Il problema però è far comprendere questo al resto del mondo, anche se questo non è vissuto in prima persona da Ichicko, ma dal suo amico Take-chan, anche lui studente di inglese, di quattro anni più vecchio e gay. Si sente a disagio con i suoi amici, perché continuare a fingere di essere diverso da quello che è talvolta è un peso insopportabile. Ichiko gli propone allora di fingere (ancora!) di uscire insieme, per allentare un po’ la tensione che lo circonda.
Ichiko racconta tutto ad Eri, che si sente leggermente ingelosita, dopodiché le ragazze iniziano a discutere sui pro e i contro del “coming out”.
Take-chan ringrazia Ichiko della “recita” che hanno messo in piedi: effettivamente, si sente molto più tranquillo.
Ma mentre i due stanno cenando in un ristorante, sentono per caso dei ragazzi sconosciuti che insultano un loro amico assente, di cui hanno appena scoperto l’omosessualità. Take-chan è depresso per quello che ha sentito: vivere avendo sempre paura non è vivere, ma Ichiko lo consola dicendo che, per quanto la gente sia meschina, ci sarà sempre qualcuno che riuscirà a capire, in fondo il loro crimine è solo amare.
A scuola, una ragazza rivela a Ichiko di essere innamorata di Take-chan, ma non sembra arrabbiata con lei, tuttavia Ichiko si sente turbata.
5 – Eri
Giusto per toglierci un altro dubbio, la riflessione con cui si apre questo capitolo riguarda la possibilità che Ichiko sia attratta da Eri in quanto, avendo perso la madre a undici anni, senta il bisogno di una figura materna. Non è così: Eri non è una madre surrogata, per lei.
Andando a fare shopping, Eri e Ichiko incontrano casualmente un ex-ragazzo di Eri, che chiede di poter parlare con lei. Confessa di non aver mai capito perché Eri l’ha lasciato e che questo l’ha sconvolto parecchio, vuole anche sapere con chi Eri sta uscendo. Vista l’insistenza del ragazzo, Ichiko li lascia soli, ma Eri riesce a svincolarsi e a raggiungerla.
Una volta a casa, Eri racconta a Ichiko di come non si fosse mai sentita a suo agio coi ragazzi, pur avendo tentato di trovarne almeno uno che le piacesse sul serio. Nel momento di massima confusione, avena incontrato Nana, un’americana, che le aveva insegnato come ogni essere umano abbia qualcosa di misterioso e inspiegabile e l’aveva incoraggiata a seguire le sue naturali inclinazioni.
ATTENZIONE sotto spoiler sono raccontati gli ultimi capitoli del manga, finale compreso!
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OPERE RELATIVE
Live action
– Love my life – film cinematografico
LINK inerenti alla serie
Altre opere di Ebine Yamaji presenti sul sito:
- Free Soul manga
- Indigo Blue manga
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– commento di Rob –
Questa manga è stato pubblicato nel 2004 in Francia, dove, per la prima volta, ha introdotto il genere yuri/shoujo-ai ed ha suscitato un discreto interesse.
Anche in Italia quest’opera è stata destinata allo stesso scopo: aprire una fascia di mercato ancora poco battuta (o almeno così si suppone).
S’è dunque scelto un manga molto realistico, che ha a che fare con la quotidianità di una normale ragazza, non arricchito da fronzoli romanticheggianti (e questo è ben rappresentato dal segno scarno ed essenziale, ma espressivo) né reticente sugli aspetti più carnali dell’’amore omosessuale, senza tuttavia cadere nella pornografia da quattro soldi (sarò ancora un’educanda, ma lo trovo comunque piuttosto imbarazzante).
L’’impressione che ne ho ricavato, tuttavia, non è delle più entusiastiche: bello ad una prima lettura, ma un po’’ sterile ed insignificante ad una seconda: sembra di essere in un mondo chiuso, asettico, “omocentrico”. Anche il momento di tensione drammatica, la separazione tra Ichiko ed Eri, è trattato in modo sbrigativo. Insomma: è vero che non si rischia di cadere nel sentimentalismo, ma il coinvolgimento del lettore latita.