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A cura di M.

SCHEDA

Titolo originale: Gekkou Jourei – Moonlight Act – (ゲッコージョーレイ)
Titolo internazionale: Moonlight Act
Autore: Kazuhiro Fujita
Genere: shounen – azione, fantasy, horror
Rating: consigliato ad un pubblico maturo
Anno di pubblicazione in Giappone: 2008 – 2015
Casa Editrice giapponese: Shogakukan (sulla rivista “Shounen Sunday”)
Volumi: 29 (concluso)

Titolo in Italia: Moonlight Act
Anno di pubblicazione in Italia: 2009 – in corso
Casa Editrice italiana: Edito dalla casa editrice Jpop. Edizione con sovracopertina, a 6,00 euro al volume
Traduzione: Stefania Da Pont
Volumi: 28 (in corso)

TRAMA

“Questa è la storia di una gran scocciatura. Ogni dieci, vent’anni o più, la luna si fa tutta blu e illumina la terra con i suoi raggi. Questo fa succedere cose strane nel mondo. No, non nel mondo in cui abitate voi. A uscire di senno è il mondo delle fiabe che leggono i bambini. Fu così che i vecchi saggi delle fiabe si riunirono in consiglio ed emanarono una singolare legge.
Le fiabe che la luna blu ha fatto uscire di senno, la forza del chiaro di luna dovrà far tornare in sé”.

Nonostante sia nel bel mezzo di una rissa, Gekko non può a far meno di guardare incuriosito la luna blu che svetta nel cielo notturno. Gekko è un ragazzo piuttosto solitario, silenzioso, si trova spesso in mezzo a delle scazzottate, e non dice mai la verità, anzi dice il contrario di cosa pensa realmente.
Le uniche sue persone di cui gli importa davvero solo suo nonno, unico suo parente in vita con il quale vive (un energico vecchietto che ha un ristorante di ramen!) e una sua amica di infanzia, da tutti chiamata “Lady Teatro” per la sua enorme bravura nella recitazione, l’unica che alla fine lo capisce per davvero.

In una diversa dimensione, anche un’altra persona sta guardando la luna blu, ma con enorme preoccupazione. Si tratta di Hachikazuki, protagonista della fiaba “La principessa con la ciotola in testa” (si tratta di una storia famosa in Oriente, che parla di una ragazza costretta dalla madre ad avere una grossa ciotola in testa che gli copre gran parte del viso, ma che nonostante questo farà innamorare di sé un principe. Esistono varie versioni di questo racconto popolare, in alcuni Hachikazuki ha in testa un elmo di legno. In Occidente, una favola molto simile è quella di “Pelle D’Asino”).
Una telefonata da parte del Re Nudo (protagonista di “I vestiti nuovi dell’imperatore”) uno dei saggi del regno delle fiabe, le dà la conferma: è iniziato per l’ennesima volta il “moonstruck”, la luna blu che fa impazzire le favole! La ragazza ne ha la conferma quando gli altri personaggi della sua fiaba prendono sembianze quasi mostruose, e l’attaccano con l’intento di ucciderla!
C’è un solo modo per far tornare tutto a posto: andare nel nostro mondo e allearsi con un lettore, infatti solo un personaggio del regno delle fiabe e un umano possono eseguire assieme “l’editto della luna” che riporta alla ragione i racconti impazziti!

Come facilmente immaginabile, la strada di Hachizuki si incrocerà con quella di Gekko. Ma questo “moonstruck” porterà a delle conseguenze davvero impreviste non solo nel mondo della fiabe, ma anche in quella di Gekko e di alcuni suoi amici…

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Materiale su “Moonlight Act” presente sul sito:

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Marichan
Staff
Nobile
11 anni fa

L’inizio del manga può sembrare quello di molti fumetti di combattimento di genere shounen: un ragazzo che si troverà a dover combattere ed a essere il “prescelto”, con l’aiuto di una presenza “ultraterrena” e di alcuni suoi amici, tra cui un’amica di infanzia con il quale ha un rapporto speciale. Si potrebbe perciò ipotizzare un seguito del fumetto con il protagonista che si allena e diventa più abile contro nemici sempre più forti. E invece…. E invece ci troviamo di fronte al genio di Kazujiro Fujita (autore anche di “Ushio e Tora”, “Karakuri Circus” e i volumi unici “The Black Museum Springald, ” e “Lo sguardo sinistro della luna”) uno dei pochi mangaka che è riuscito a creare uno stile proprio in un genere, come lo shounen, in cui è difficile distinguere.

“Moonlict Act” si distingue dalla massa prima di tutto per affascinanti rivisitazioni della fiabe che tutti noi amiamo. Incredibile il grande lavoro di studio fatto dall’autore, che deve avere una cultura non indifferente in questo campo, ci sono tantissime citazioni di libri e leggende di tutto il mondo.
La trama non ci presenta le solite “mazzate”, che ci sono più che altro nei primi volumi (il manga in effetti ci mette un po’ ad ingranare), ma andando avanti scopriamo come i personaggi colpiti dai raggi blu della luna, trasformandoli in veri e proprio mostri (disegnati benissimo, facendo sembrare a volte il fumetto come un horror!!!) sono in realtà personaggi che già covavano rancore e rabbia verso le stesse storie che interpretavano.
Vedi Cenerentola, che non ce la fa più a reggere lo stereotipo della principessina che non deve far niente (la versione di Fujita di questa fiaba è a di poco stupenda) o Cappuccetto Rosso, che per motivi molto seri nutre odio per gli umani (il volume dedicato a lei mi ha commosso non poco), fino alla scena clou del protagonista di una fiaba che arriverà a incontrare e parlare con il suo autore (non posso dire di più per non dar spoiler).
Si capisce anche tutta la differenza tra come erano considerate le favole una volta, seriamente e con una morale di fondo che le portava anche ad essere tragiche, ad adesso che vengono viste come opere leggere, e spesso censurate per fare l’happy ending.
Anche il protagonista Gekko, presentato all’inizio come il solito “dannato dal cuore tenero”, presenterà una storia e un passato inaspettato (o almeno, io ne sono rimasta molto sorpresa), confermando cosa avevo già visto in “Ushio e Tora”: Fujita non è un autore facilmente prevedibile, anche se alla fine tutti i pezzi del puzzle combaciano. Niente powerup di forza o nemici sempre più forti, ma una consapevolezza di cosa si è realmente e di cosa si è in grado di fare, in mezzo a tantissimi personaggi, momenti drammatici e altri molto comici.

Il tratto di Fujita potrebbe sembrare a prima vista brutto e spigoloso: ma invece è assolutamente adatto al tipo di storia presentata (secondo me tra l’altro su internet il tratto sembra più bruttarello di come si presenta sul manga di carta) inoltre l’autore è bravissimo a disegnare mille particolari: di fronte a fumetti quasi senza paesaggi, qua gli sfondi sono ricchissimi e alcune tavole quasi sembrano dei quadri. Un disegno originale, che fa subito riconoscere la mano dell’autore a prima vista.

Il vero capolavoro di Fujita rimane “Ushio e Tora”, ma anche questo manga è da PRENDERE assolutamente. Ci si lamenta spesso che il panorama editoriale giapponese non presenta storie originali, qua invece abbiamo una storia emozionante, fuori dagli schemi, che va sostenuta. Consiglio tantissimo l’acquisto. Anche se purtroppo l’edizione italiana della Jpop non è all’altezza dell’opera.

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