leggende – IL MANDRIANO E LA FANCIULLA TESSITRICE

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Leggenda dalla Cina.

Tradotta da Dario55

Il Mandriano e la Fanciulla Tessitrice

Il Mandriano era figlio di gente povera. Quando aveva dodici anni prese servizio presso un contadino per pascolare la sua mucca. Dopo qualche anno la mucca era diventata grande e grassa, e il suo pelo brillava come oro giallo. Doveva essere una mucca degli dei.
Un giorno, mentre la pascolava sulle montagne, improvvisamente cominciò a parlare al mandriano con voce umana, dicendo:
«Questo è il settimo giorno. Il Sovrano di Giada Bianca ha nove figlie, che oggi si bagnano nel Mare del Cielo. La settima figlia è bella e saggia oltre ogni misura. Ella tesse la seta delle nuvole per il Re e la Regina del Cielo e presiede alla tessitura che le fanciulle fanno sulla terra. Per questo motivo è chiamata la Fanciulla Tessitrice. E se andrai a portarle via i vestiti mentre fa il bagno, potrai diventare suo marito e ottenere l’immortalità».
«Ma lei è in cielo», disse il mandriano, «e come posso arrivarci?».
«Ti ci porterò io», rispose la mucca gialla.
Così il Mandriano salì sulla schiena della mucca. In un attimo dagli zoccoli della mucca cominciarono a uscire delle nuvole e lei si alzò in volo. Sulle sue orecchie si sentì un fischio simile al suono del vento, e i due volarono veloci come un fulmine. All’improvviso la mucca si fermò.
«Ora siamo arrivati», disse.
Poi, intorno a lui, il Mandriano vide foreste di crisofraso e alberi di giada. L’erba era di diaspro e i fiori di corallo. In mezzo a tutto questo splendore si trovava un grande mare quadrato, che copriva circa duemila chilometri. Le sue onde verdi si alzavano e si abbassavano, e vi nuotavano pesci dalle squame dorate. Inoltre innumerevoli magici uccelli si libravano sopra di esso e cantavano. Anche in lontananza il Mandriano poteva vedere le nove fanciulle nell’acqua. Tutte avevano steso i loro vestiti sulla riva.
«Prendi i vestiti rossi, presto», disse la mucca, «e nasconditi con loro nella foresta, e anche se te li chiederà con la più grande dolcezza, non restituirglieli finché non avrà promesso di diventare tua moglie».
Allora il Mandriano scese in fretta dalla schiena della mucca, afferrò i vestiti rossi e scappò via. Nello stesso momento le nove fanciulle lo notarono e si spaventarono molto.
«Da dove vieni, o giovane che osi prendere i nostri vestiti?”, gridarono. “Rimettili giù, presto!».
Ma il Mandriano non si lasciò turbare dalle loro parole e si accucciò dietro uno degli alberi di giada. Allora otto fanciulle tornarono in fretta a terra e si rivestirono.
«La nostra settima sorella», dissero, «che il Cielo ha destinato essere tua, è venuta da te. La lasceremo sola con te».
La Fanciulla Tessitrice era ancora rannicchiata nell’acqua.
Ma il Mandriano le si parò davanti e rise.
«Se prometti di diventare mia moglie«, disse, «ti ridarò i vestiti».
Ma questo non piaceva alla Fanciulla Tessitrice.
«Sono una figlia del Sovrano degli Dei», disse, «e non posso sposarmi senza il suo ordine. Restituiscimi subito i vestiti, altrimenti mio padre ti punirà!».
Allora la mucca gialla disse:
«Siete stati destinati l’uno all’altra dal destino, e sarò lieta di organizzare il vostro matrimonio, e tuo padre, il Sovrano degli Dei, non farà obiezioni. Di questo sono sicura».
La fanciulla tessitrice rispose:
«Sei un animale irragionevole! Come potresti organizzare il nostro matrimonio?».
La mucca disse:
«Vedi quel vecchio salice lì sulla riva? Prova a domandarglielo. Se il salice parla, allora il Cielo desidera la vostra unione».
La fanciulla tessitrice domandò al salice.
E il salice rispose con voce umana:
«Questo è il settimo giorno.
Il mandriano paga la sua corte alla tessitrice!»
E la Fanciulla tessitrice fu soddisfatta del giudizio. Il mandriano depose i suoi abiti e proseguì. La Fanciulla Tessitrice li indossò e lo seguì. E così divennero marito e moglie.
Ma dopo sette giorni lei si congedò da lui.
«Il Sovrano del Cielo mi ha ordinato di occuparmi della mia tessitura», disse. «Se indugio troppo, temo che mi punirà. Tuttavia, anche se ora dobbiamo separarci, ci incontreremo di nuovo nonostante tutto».
Dopo aver pronunciato queste parole, se ne andò. Il Mandriano la inseguì. Ma quando fu abbastanza vicino, lei prese uno dei lunghi aghi dai suoi capelli e con esso tracciò attraverso il cielo una linea che divenne il Fiume d’Argento. E così ora stanno separati dal fiume, e si guardano l’un l’altro.
Da allora si incontrano una volta all’anno, alla vigilia del Settimo Giorno. Quando arriva quel momento, tutti i corvi del mondo degli uomini volano e formano un ponte sul quale la Fanciulla Tessitrice attraversa il Fiume d’Argento. E in quel giorno non vedrete un solo corvo sugli alberi, dalla mattina alla sera, senza dubbio per la ragione che ho menzionato. Inoltre, la sera del settimo giorno cade spesso una bella pioggia. Allora le donne e le vecchie nonne si dicono l’un l’altra: «Queste sono le lacrime che il Mandriano e la Fanciulla Tessitrice hanno versato al momento della separazione!» Per questo motivo il Settimo Giorno è una festa della pioggia.

A ovest del Fiume d’Argento si trova la costellazione della Fanciulla Tessitrice, composta da tre stelle. E proprio di fronte a essa ci sono altre tre stelle a forma di triangolo. Si dice che una volta il Mandriano, arrabbiato perché la Fanciulla Tessitrice non aveva voluto attraversare il Fiume d’Argento, le avesse lanciato contro il suo giogo, che cadde proprio davanti ai piedi di lei. A est del Fiume d’Argento si trova la costellazione del Mandriano, composta da sei stelle. Su un lato di essa ci sono innumerevoli piccole stelle che formano una costellazione appuntita alle due estremità e un po’ più larga al centro. Si dice che la Fanciulla Tessitrice abbia lanciato a sua volta il suo fuso contro il Mandriano, ma che non l’abbia colpito, poiché il fuso gli è caduto al lato.


NOTE
Testo originale.

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